I Sogni di Astrid


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...madre lavorava sempre all'ora di pranzo, e non era da lei saltare il lavoro per restare a casa. Entrò titubante, schiudendo piano la porta. I suoi timori erano fondati: ad aspettarla, in piedi vicino al divano c'era Philipp. "Perché non sei al lavoro?" Chiese fredda, la voce chiaramente irritata. "Volevo avere del tempo per parlare con te Astrid, di ieri sera." 'Dì piuttosto che volevi parlarmi lontano da mia madrè pensò Astrid, ma disse "Non ho niente da dirti e nessuna spiegazione da darti Philipp" "Io penso di sì signorina, non la passerai liscia. Non puoi tornare a che ora vuoi senza dire niente e non pagarne le conseguenze!" "Non sei mio padre e non puoi decidere niente per me! Mia madre ha già detto che non posso leggere ora lasciami in pace!" E corse in cucina verso il frigorifero. Philipp la seguì tranquillo, era strano, di solito si scaldava subito quando lei si rifiutava di rispondergli. Mentre Astrid prendeva della pasta avanzata il giorno prima dal frigo e faceva per portarla di sopra per mangiarla lo vide con la coda dell'occhio cercare qualcosa nelle tasche del giubbotto e sorridere mentre tirava fuori un oggetto piccolo e luccicante. "Guarda ... [segue »]
Composto venerdì 11 novembre 2011

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