Scritto da: Valerio Mancini

Le mie prigioni

Capitolo: 1

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...Ormai la cucina era compromessa e i due buchi nel muro si sarebbero potuti tappare con dei meloni. Ho ammaestrato il mio impulso omicida ad andare a prendere la scopa e schiacciarli morbidamente con quella. Quando sono un po' più grossi il suono dei loro corpi che si spappolano sotto la mia scarpa mi fa rabbrividire. È per questo che l'interruttore della luce in cucina si trovava vicino al frigorifero, il più lontano possibile dalla porta. Quando calava la notte potevi scegliere se camminare al buio fino all'interruttore e giocare un po' alla roulette russa con le belve o accendere la luce del corridoio per intravederli nella penombra. A volte vedere può scoraggiare. Diciamo l'unico problema fu per l'acqua... si bella fresca grazie. In pieno agosto in Sicilia l'acqua dovrebbe essere in frigo ma presi il vizio la sera di berla a temperatura ambiente, tanto per evitare incontri sgradevoli. Quentin mi aveva parlato di un leggendario scarafaggio, principe dei mostri signore incontrastato degli intramezzi e delle intercanalature dello stabile (no Mariano non tu! ). Come descrivere le potenziali dimensioni? Forse con le reali dimensioni. Una sera tornando a casa la luce del corridoio mi presentò a un'orrenda macchia adagiata sulla ... [segue »]

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