Ci hanno lasciati ancora vicini, siamo due scomodi pupazzi che sperano in una scarica elettrica. Che il cielo ci fulmini. Scivolo e ti poso la testa sul ventre. Tu non mi guardi e non puoi accarezzarmi, ma non lo dici. Certo che capisco. Immaginiamo che sia... Grottesco è il nome che si da, nei pomeriggi piovosi su divani polverosi agli eventi inventati che ci scoprono impotenti.
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