Non c'è più sapore: la mia bocca morta odora di marcio. Non c'è più colore: il mio occhio vuoto s'è tinto di buio. Non c'è più passione: il mio cuore infranto è appassito come un fiore. È andato perduto ogni senso del Cosmo; è andata perduta ogni ebrezza mondana, ogni stupida ragione di sogni remoti. E indi, afflitto e turbato, mi lascio andare: sospeso tra terra e cielo, tra reale e ideale, contemplo il mondo senza farne parte. Mai.
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