Poesie inserite da Vincenzo Campidoglio

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Scritta da: Vincenzo Campidoglio

Non sono come voi

Scusate se non sono voi.

Scusate se antepongo sempre la mia buona educazione, coerente tra il dire ed il fare.
Scusatemi davvero se non sono uno di voi.

Scusatemi se non cambio idea ed ideali per essere come voi.

Non cambio idea per convenienza.
Eh no, pur di essere l'unico contro corrente.

Non sarò mai come voi, sarò sempre più convinto che, il mio pensiero personale sia vero.

La verità non va taciuta mai.

Rischiando di essere etichettato come voi

uno dei tanti
mangiava come tutti, si vestiva come tutti.
Pensava come tutti per piacere a tutti.
Sono diversamente dal voi tutto.

Non mangio come voi, non bevo come voi.
Mi dispiace tantissimo deludervi per la mia follia.

Un abile folle, un pazzo con licenza di poter dire cosa cacchio crede,
di vestire come vuole, mangiare come meglio crede.

Faccio come credo, quando credo e con chi credo.
Composta mercoledì 7 agosto 2019
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    Scritta da: Vincenzo Campidoglio

    Mai elemosinare amore

    Mai elemosinare l'amore di qualcuno,
    ognuno di noi ha il diritto di essere amato per ciò che è.

    Senza misurare il passato al presente.
    Il presente al passaggio tecnico di vita vissuta.

    Siamo cumuli di energia positiva per guardare oltre.

    Oltre è una misura senza limitazioni e drammi
    senza catene psicologiche del passato.

    Ciò che conta è: vivere il presente, progettando basi per il futuro.
    Svuotiamo il sacco di vecchi ricordi ed iniziamo oggi con un nuovo compito.

    Vivere oltre
    ci dà la possibilità di recupero spazio nel sacco ed inserire nuove emozioni.

    Oltre c'è sempre un nuovo orizzonte.
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      Scritta da: Vincenzo Campidoglio

      Tu vai ed io vengo

      Tu vai ed io vengo

      dentro di te
      pensando al tuo piacere colare tra le gambe.
      Quelle dita che profumano di noi.

      Tu vai?
      Io vengo ogni volta che ammiro il tuo viso...
      ogni volta che ti osservo girare scalza
      distratta nei tuoi pensieri assonnati.

      Quando ascolto la tua voce da bambina innocente, quando ti ammiro ondeggiare senza slip,
      vai è ora...

      così verro ancora, ancora mi nutro di te.

      Quel corpo sinuoso mi appartiene, così come la tua anima.

      Ho posato il sigillo che lega due anime innocenti
      al piacere di viversi oggi mattina.

      Tu vai ed io vengo...
      vengo ogni volta che ti penso,
      ogni volta che mi ascolti, ogniqualvolta sei li ad ascoltare le mie mani sul corpo.

      Tu vai con la mente oltre ed io vengo...
      vengo coinvolto in un un'estasi sublime
      mi perdo nella testa disordinata,
      spettinata.

      Tu vai ed io vengo

      l'immagine può contenere: una o più persone.
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        Scritta da: Vincenzo Campidoglio

        Anima errante

        Vivo tra luci ed ombre
        amo la notte e rincorro la luce del sole
        sono un misto di luce e di oscurità
        sono un errante sognatore, un vagabondo irriverente.

        Un portare sano di felicità.
        Rincorro la luna, amo il suo fascino

        la sua luce illumina gli amanti
        il sole li bacia

        sono un perfetto sconosciuto un errante mascalzone

        un vespaio di emozioni racchiuse tra il giorno e la notte.
        Vivo in simbiosi perenne tra brividi e passioni
        errante sognatore rubi la luce di giorno per ammirare la notte

        un lupo errante in cerca di un orizzonte
        che guidi il mio destino per poter riposare ai margini
        di chi si nutre di erranti emozioni.

        Senza direzione e riferimenti vivo il mio momento.
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          Scritta da: Vincenzo Campidoglio

          Ella

          Ella...

          Pochi secondi e...
          fu chiara (Mente) capita...

          Non ho mai amato il matrimonio dei poveri, una firma per sancire il nulla.

          Una condanna da scontare quotidianamente senza permessi premio
          senza liberazione anticipata per buona condotta.

          Pochi secondi e...
          ella chiaramente espresse un pensiero...

          Non cerco marito...
          cerco un amico, un un'amante.

          Pallido in viso non capisce il talent scout di turno.

          Ella,
          Con pazienza gli disse: cerco un complice,
          colui che la fede nuziale non la porge al dito.
          La firma su la foglio bianco non c'è nella mia natura.

          Cerco chi mi ama, chi mi fotta da troia
          e mi ami come moglie, amante, sorella ed amica...
          chi rende la mia vita una liberazione e non una carcerazione.

          Il mio concetto del matrimonio è una liberazione.

          Il talent scout annuì senza fiatare.

          Ella,
          quando il prete sarà disponibile per farmi pronunziare la mia idea di matrimonio sono lì...

          Aspetto l'anello al collo e non al dito
          li sarò felice di pronunciare il sì per la mia libertà.

          Ella.
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            Scritta da: Vincenzo Campidoglio

            Il giardino dell'amore

            Il fiore più bello puoi cercarlo in un giardino
            o lungo una siepe
            raccoglierlo senza rovinarlo, senza
            sciuparlo.
            Quel colore tutto ambrato
            un profumo soave,
            puoi lodarlo per giorni e notti intere.

            Amarlo o semplicemente sposarlo...
            ognuno in esso trova il suo nome,
            c'è chi perde il senno
            chi custodisce grandi passioni,
            chi perde la ragione.

            Chi lo coltiva con cura,
            in attesa del piacere di conquistare le sue grazie.

            Chi perde la ragione e diventa ossessione,
            chi vuol raccontare di essere il padrone.
            Un fiore non muore mai,
            rinasce ogni giorno dove c'è
            amore,
            amore per il piacere di vederlo sbocciare.

            Un fiore chiamato donna,
            madre di ognuno uomo,
            figlia di ogni passione, sorella di grandi
            trasgressioni.

            Zia di ogni eccitazione.
            Donna è il nome di questo gran
            miracolo del mondo.

            Ogni uomo è alla ricerca di questo fiore.
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              Scritta da: Vincenzo Campidoglio
              Comincia tutto dalle mente...
              la mente elabora emozioni visive e sensoriali

              un sorriso disarmante,
              una carezza sfiorata,
              un profumo dolce inebria la mente.

              Inizia un vero corteggiamento di sfide tra le menti.

              Parole pronunciate sotto voce,
              lentamente si insinuano sotto pelle,
              lentamente rapiscono il corpo...
              lentamente aprono strade immense...

              tras-porto
              una parola così semplice con un mondo da scoprire...
              tras-porto di emozioni dalla ()mente () al corpo.

              Lasciarsi guidare dal tras-portatore verso un mondo di piacere,
              cedere la guida a chi è più coraggioso per guidare ()mente () corpo ().

              Affidadarsi e contemplarsi, poco importa chi guida il piacere...
              ognuno ha la proprietà di essere autista di un tras-porto di emozioni, piaceri.
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                Scritta da: Vincenzo Campidoglio

                Guardami

                Guardami
                perché la mia vita dipende da tutto ciò che sa di noi.
                Amami,
                perché nessuno ti amerà quanto me.

                Guardami,
                sono i tuoi occhi che mi incantano.
                Parlami,
                perché è la tua voce il suono che preferisco.

                Parlami, perché ti ascolterò sempre.
                Guardami,
                perché io non mi stancherò mai di guardarti.
                Portami con te,
                quando e dove vuoi tu e io sarò sempre felice di accompagnarti.
                Gioca con me, io sarò sempre pronto ogni volta che vorrai farlo.

                Fidati di me, perché a te ho affidato la mia anima ribelle.
                Proteggimi,
                io sarò sempre al tuo fianco.
                Curami, perché un giorno avrò bisogno di te,
                sei medico e medicina per l'anima mia

                Chiedimi
                quello che vuoi, perché nessuno eseguirà i tuoi ordini con la mia stessa gioia.

                Stai con me, perché per me niente è bello come sentire che ci sei...
                Guardami,
                osservami, spogliami sempre con gli occhi della passione.

                Prendimi ogniqualvolta i giorni sono più lunghi della notte, quando non c'è tempo.

                Nutrirsi nei momenti difficili d'amore è l'unico momento per essere felici
                Guardami adesso
                non c'è tempo per un domani.
                Domani avrà un altro sapore, faremo direttamente ciò che sentiremo.

                Oggi è il momento di essere noi.
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                  Scritta da: Vincenzo Campidoglio

                  Passione e arte

                  La sola idea di te mi divarica le gambe,
                  come un cavalletto di un tela che implora arte...
                  Il segreto è dirlo ogni volta che lo pensi
                  e farlo ogni volta che lo senti.
                  La sola idea di essere l'artista che dipinge
                  la sua tela, costruisce la cornice,
                  crea i suoi colori tra passione e piacere.
                  Dipingo il sole sorgere senza poterlo toccare
                  aspetto l'alba per poter dipingere ancora.
                  Renderti arte nell'arte.
                  Composta mercoledì 20 novembre 2019
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                    Scritta da: Vincenzo Campidoglio

                    Vorrei

                    Vorrei...
                    vorrei parlare delle mie paure, delle mie incertezze

                    di cosa mi fa tremare il cuore
                    ti vorrei parlare dei miei bisogni, delle mancanze.

                    Delle volte in cui mi assento
                    perché la testa è da un'altra parte

                    ti vorrei parlare delle sensazioni che provo
                    raccontarti di quel pensiero che non mi fa dormire

                    raccontarti di quelle mattine che allo specchio ciò che riflette non mi piace

                    e vorrei non guardarmi più
                    per non piangere

                    quando invece vorrei urlare
                    e buttare fuori tutto il marcio

                    tutto ciò che mi mette ansia e mi soffoca... mi fa morire

                    solo lacrime ma non importa, se poi tornasse il sorriso,
                    il sole...

                    a risplendere e a far gioire la mia anima...
                    e...
                    tornare a vivere.
                    Composta martedì 14 giugno 2011
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