Poesie inserite da Marzia Ornofoli

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Scritta da: Marzia Ornofoli

Auguri mamma

Si fondo i ricordi,
sparsi nel tempo
dolce il tuo profumo
nell'abbraccio
che ancora oggi
mi avvolge.
Fragile e forte
tu sei,
e il tuo cuore
sa gioire
d'emozioni
nel cogliere
la bellezza di un fiore,
nel guardare
la danza di fate immaginarie
su petali di una rosa rossa.
Donarti altre mille
emozioni
in un abbraccio senza fine
e nell'augurarti
che ogni giorno
ci sia rinchiuso
l'emozione più bella.
Composta domenica 8 maggio 2011
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    Scritta da: Marzia Ornofoli

    Sogni sospesi

    Sono scesa giù
    per scale fatte di giorni.
    Ho lasciato le strade conosciute
    per arrivare in cima alla montagna
    e da li ho guardato il tempo che passa
    lasciando sospesi sogni antichi
    senza raggiungere mai
    l'oblio che cerco
    senza posa.
    Viaggiando con la mente
    restando ferma
    ad ascoltare ogni lamento
    che sale dall'anima del mondo.
    Composta domenica 2 gennaio 2011
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      Scritta da: Marzia Ornofoli

      Panchina

      Una foglia cade,
      seguita da mille sorelle,
      nel parco cade il silenzio,
      solo il fruscio di foglie
      spostate dal vento del tempo.
      La vecchia panchina malinconica,
      resta vuota ricordando echi lontani,
      nessuno più si siede su di lei,
      non più coppiette innamorate,
      non più nonni che osservano
      i giochi dei nipotini.
      Ora foglie secche si poso su di lei,
      malinconica la panchina,
      lascia andare pensieri,
      aspettando che la primavera torni.
      Composta giovedì 4 novembre 2010
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        Scritta da: Marzia Ornofoli

        Per te amica

        Ho catturato il tempo,
        ogni giorno lo lascerò andare,
        perché raccolga pensieri dolci,
        donarli a te voglio,
        ricamandoli con fili d'oro.
        Ho imbrigliato parole di amicizia,
        il fiore dell'amicizia con esse ho creato.
        Con ali di fantasia ho volato fino al cielo,
        con le nuvole ho creato un cuscino,
        ricamandolo di cuoricini
        e delicate margherite,
        perché i tuoi sogni più belli
        vi trovano rifugio.
        Ho scalato la montagna,
        fino al giardino pensile,
        creature alate ho incontrato,
        commosse dalla mia preghiera,
        mi han donato i petali di mille fiori,
        colorare il tuo sentiero.
        L'arcobaleno mi è servito,
        per creare la scala,
        che ti porterà alla porta della felicità,
        e quando tu busserai
        le fate del regno incantato
        ti diranno in coro
        buon compleanno Enza.
        Composta giovedì 4 novembre 2010
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          Scritta da: Marzia Ornofoli

          Rosa a me preclusa

          Nuvole bianche si stagliano nel cielo,
          rosate dal sole al tramonto.
          Una rosa rossa è sbocciata,
          i suoi petali gocce di sangue
          del cuore innamorato,
          graffiato da piccole spine.
          Nel mio giardino è nata,
          fra rovi una rosa ma...
          ... ma a me la rosa è preclusa,
          la sua bellezza timida mi mostra,
          sfiorarla vorrei,
          sfuggente lei si nasconde.
          Parto e resto immobile,
          su il ponte della nave,
          la terra è lontana,
          il giardino, la rosa
          ormai nascosti dall'orizzonte,
          dove il cielo e il mare si fondo.
          La note cala e la luna,
          illumina il camino,
          ma la rosa a me preclusa,
          si staglia con i sui petali rossi
          contro alla pallida luna,
          il cuore palpita di dolore,
          e vaga senza meta sull'oceano
          chiamato amore.
          Composta giovedì 4 novembre 2010
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            Scritta da: Marzia Ornofoli

            Caduti

            Zaini pieni di oggetti,
            ricordano case lontane,
            fucili pronti a sparare,
            nemico oppressore.
            lacrime amare sulle guance,
            di chi resta in quelle case,
            anime prese con la giustificazione,
            e per il bene degli uomini.

            I fucili sparano,
            dov'è il bene se i fucili,
            fanno sentire la voce dell'odio,
            occhi spalancati su un cielo,
            grigio di fumo,
            cannoni rombo di morte,
            membra straziate,
            rinchiusi in sagome di legno,
            lacrime amare per chi resta,
            in case ormai vuote di
            voci lontane che riecheggiano
            nella mente
            nell'anima.
            Composta giovedì 4 novembre 2010
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              Scritta da: Marzia Ornofoli

              Profumo di te

              Ho camminato fra nuvole bianche,
              incontrando cherubini birichini,
              indaffarati erano,
              rincorrendosi nel ciel turchino,
              mi hanno portato in un prato fiorito,
              mille profumi ho sentito,
              ma uno era più forte,
              intenso delicato,
              profumo di te.
              Mamma,
              ho raccolto fiocchi di nuvola
              per rendere soffice il tuo sentiero,
              il mio sentiero fa mille curve,
              e mi porta lontano,
              ma il tuo profumo,
              mi riporta sul tuo sentiero.
              Composta giovedì 4 novembre 2010
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                Scritta da: Marzia Ornofoli

                Senza titolo III

                Dama violenza,
                vestita di apparente tranquillità,
                cammina fra noi.
                Nascosta la sua anima nera,
                silenziosa s'avvicina e sussurra,
                all'anima oscura parole d'odio.
                Lama silenziosa,
                recide fiori candidi,
                anime pure vengono abbracciate
                di sorella morte.
                Occhi sbarrati,
                domanda senza risposta:
                perché?
                Quale perché può fermare il cuore,
                di chi ancora crede nell'amore.
                La lama di un rasoio,
                nascosta nella tasca della giacca dell'odio,
                lama tagliente che arde,
                fra le mani di menti troppo deboli,
                consumate dalla gelosia dal rancore,
                di una vita non generosa.
                Dama violenza sorride,
                si nutre del respiro del male,
                ogni giorno essa più forte diventa,
                lasciando una triste scia di lacrime.
                Composta giovedì 4 novembre 2010
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                  Scritta da: Marzia Ornofoli

                  Senza titolo II

                  Ho camminato in deserti di ghiaccio.
                  Foglie di pietra segnano il sentiero antico.
                  Migliaia di scarpe e sandali si sono consumate,
                  infrangendo confini, infrangendo tabù.
                  Nei cieli sconfinati ho volato come un'aquila,
                  predando ignari pensieri che galleggiano nell'aria.
                  Ho respirato l'odore acre del fumo di camini,
                  piangendo lacrime di cenere,
                  sugli altopiani dai fiumiciattoli mormoranti.
                  Ho ascoltato antichi cantori con le loro ballate,
                  con pennelli immaginari
                  ho disegnato paesaggi di pace,
                  dove fiori immacolati s'innalzano
                  al cielo azzurro.
                  I sentieri di foglie di pietra segno,
                  il mio cammino nei deserti di ghiaccio.
                  Composta giovedì 4 novembre 2010
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                    Scritta da: Marzia Ornofoli

                    Gita a Padova

                    In una città dal sapore antico,
                    dove la sua cattedrale rinchiude
                    le spoglie di un santo,
                    e le vie sanno di sapore antico.
                    Passeggiando in un giardino,
                    dove antiche statue fanno da guardiane,
                    a sentieri di ghiaia e d'acqua,
                    ho lasciato la mente vagare,
                    ed ad un tratto ho incontrato,
                    seduta su una panchina,
                    una fanciulla dallo sguardo intenso
                    ma un po' pensoso,
                    poco più in la su una panchina di pietra
                    una dama con l'abito scuro
                    e il colletto di pizzo macramè inamidato,
                    una vedova consolata dai tre figli,
                    famiglie che passeggiano
                    pittori assorti davanti a un cavalletto e una tela davanti,
                    coppiette innamorate che si baciano,
                    sotto lo sguardo severo d'una statua.
                    Poi il viaggio nel tempo,
                    dove la moda un po' retrò finisce,
                    con il sapore dolce amaro,
                    per un secolo di rivoluzioni culturali
                    e d'illuminanti idee.
                    Composta giovedì 4 novembre 2010
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