Le migliori poesie inserite da Marzia Ornofoli

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Scritta da: Marzia Ornofoli

Noi opprimiamo la nostra natura

Ma noi opprimiamo la nostra natura, affamati,
Nutrendoci di pentimenti vuoti
-Dio o destino nostri nemici.
Siamo nati troppo tardi, non possiamo
Trovare sollievo in un seme secco di papavero,
Noi, che in un solo battito di tempo
Costringiamo la gioia dell'amore infinito
e il dolce dolore feroce dell'infinito peccato.
Siamo stanchi di questo senso di colpa,
Stanchi della disperazione cruda del piacere,
Stanchi dei templi che abbiamo costruito
e delle preghiere giuste inascoltate.
L'uomo è debole, Dio dorme.
Il cielo è in alto. Una scintilla.
Grande Amore. Morte.
Composta lunedì 10 agosto 2009
dal libro "Pantea" di Oscar Wilde
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    Scritta da: Marzia Ornofoli

    Chi non ha mai visto

    Chi non ha mai visto in una stanza buia
    Filtrare la luce del giorno
    -Levandosi da un corpo adorato
    Per accostare le tende
    Con gli occhi sfiniti e pesti-
    Non può capire quel che cerco di dire,
    Quanto lungo fosse l'ultimo bacio, quanto lento
    Quanto caldo il suo indugio.
    Composta venerdì 7 agosto 2009
    dal libro "Poesie" di Oscar Wilde
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      Scritta da: Marzia Ornofoli

      Endimione (2)

      Fredda e gelata cade la rugiada,
      Nessun uccello canta più in Arcadia.
      I fauni Hanno lasciato la collina
      e anche il narciso stanco
      Ha chiuso i petali.
      Ma il mio amore non è tornato,
      Luna, falsa, una che svanisci,
      Dove è andato il mio amore fedele?
      Dove sono le sue labbra vermiglie,
      La verga di pastore, i suoi calzari?
      Perché tendi quello schermo d'argento,
      Perché porti il velo di brune, lo muovi?
      Tu hai preso Endimione,
      Hai tu quelle labbra da baciare.
      Composta martedì 4 agosto 2009
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        Scritta da: Marzia Ornofoli

        Se non avessimo amato

        Se noi non avvessimo amato,
        Chi sa se quel narciso avrebbe attratto l'ape
        Nel suo grembo dorato,
        Se quella pianta di rose avrebbe ornato
        Di lampade rosse i suoi rami!
        Io credo non spunterebbe un foglia
        In primavera, non fosse per le labbra degli amanti
        Che baciano. Non fosse per labbra dei poeti
        Che cantano.
        Composta martedì 11 agosto 2009
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          Scritta da: Marzia Ornofoli

          Eppure primavera è nell'aria

          Pieno inverno: il contadino vigoroso
          Trasporta le fascine della legnaia gelida
          e batte i piedi contro il focolare.
          Sul fuoco che langue getta i ceppi freschi
          e ride perché la vampata spaventa
          i suoi bambini. Eppure, primavera è nell'aria.
          Cinta di erba gioia, verde sorridente.
          E avanti indietro per il campo va il seminatore
          e dietro a lui ridendo un ragazzino spaventa i corvi
          Rapaci, coi suoi strilli. Allora il castagno si veste
          Splendidamente, e sull'erba si iega il fiore cremoso
          In eccesso odoroso.
          Composta lunedì 17 agosto 2009
          dal libro "Poesie" di Oscar Wilde
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            Scritta da: Marzia Ornofoli

            La grazia in qualche modo

            La grazia in qualche modo, il fiore delle cose sfugge
            a noi, i più miseri di tutti, i più infelici.
            Noi che per pietà dobbiamo
            vivere la vita di altri non la nostra. E poi distruggerla
            con tutto dentro. Era ben diverso
            quando l'anima e corpo pareva si fondssero
            in sinfonie mistiche.
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              Scritta da: Marzia Ornofoli

              Santa Dacca

              Sono morti gli dèi, non più serti d'ulivo
              a Pallade dagli occhi grigi, o spighe offerte
              Alla figlia di Demetra. Non più canti
              Lieti di pastori al sole.
              Pan è morto, e con lui ogni piacere segreto
              In vallette nascoste tra anfratti:
              Più non cerca sorgenti il fanciullo.
              È morto Pan, regna i figli di Maria.
              Eppure... forse, in quest'isola rapita dal mare,
              Tra gli asfodeli, qualche Dio si nasconde,
              e morde amaro il frutto del ricordo.
              Se così fosse, amore, meglio fuggire
              Alla sua invidia, all'ire. Ma, forse... vedi
              Le foglie mosse? Stiamo un po' qui a guardare.
              Composta lunedì 10 agosto 2009
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                Scritta da: Marzia Ornofoli

                Requiescat da rosa mystica

                Fate piano, è qui vicina
                Sotto la neve,
                Parlate adagio, lei può sentire
                Crescere le margherite.
                I suoi capelli d'oro luminosi
                Oscurati dalla ruggine,
                Lei che era giovane e bella
                Trasformata in polvere.
                Come un giglio bianca la neve
                Non sapeva, quasi
                Di essere donna, tanto
                Dolcemente era cresciuta.
                Legno di bara e pietra
                Le pesano sul petto,
                Io mi tormento il cuore,
                Solo, lei riposa.
                Ma basta, basta, non può sentire
                Lira o sonetto,
                Qui è sepolta la mia vita,
                Ammucchiatevi altra terra.
                Composta martedì 21 luglio 2009
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