Poesie inserite da Giorgio De Luca

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Scritta da: Giorgio De Luca

Chi tu fosti in verità?

Oh tu, divin poeta
che tessevi le lodi delle genti d'Abruzzi
da fanciullo l'amasti.

Allorché t'allontanasti
per migrar nell'altrui colline
ripudiasti la natia terra
per volere dell'amato-odiato padre tuo.

Ti gloriasti delle tue volgarità.
I perversi giochi fecero di te
l'uomo sprezzante
colui che tutto prese e nulla gli restò.

Misera vita fu la tua!
D'un sol fendente due volte sconfitto fosti:
dall'amore dei figli
e di colei che fanciulla ti regalò la rosa.

Come gli incappucciati del Venerdì Santo
i creditori sfilarono in processione
spogliando la lugubre dimora
ormai nuda d'ogni cosa.

Nella tua confusa mente
le bramose amanti
si trasformarono in famelici felini
desiderosi di sbranare ogni piccola parte
del macerato e ripugnante corpo.

Gli esiliati, spenti tramonti
mai furono come il sole che, lentamente,
scendeva dietro le misteriose gobbe
delle rosse montagne italiche.

Ricco d'intelletto,
agitasi oltr'alpe il Tricolore
per far ritorno in quel Paese
dal quale, irriverente, fuggisti.

Capace fosti d'incendiar il cor sublime
dei giovin soldati
pronti a marciar pel fronte maledetto.

Fier sul petto splendean argenti, croci...

Dell'onore dei compagni
caduti in volo per la Patria
ti appropriasti
mentre ti trastullavi
tra le sconce cosce
delle putride amanti.

Il tuo Patriottismo
celava l'ingordigia
e la sete di successo
che carpivi con orripilanti
artati inni.

Offristi il silenzio politico
offendendo la memoria di chi,
un dì lontano,
sacrificò la propria vita
per l'amor Patrio.

Comandande Gabriele Rapagnetta
che d'Annunzio non fu mai,
Vate d'Italia,
chi tu fosti in verità?
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    Scritta da: Giorgio De Luca

    Chieti

    Posta sul colle
    impettita e dominante,
    calzi superba
    la scolpita valle.

    Le spalle proteggi
    con lo scialle di neve,
    dono soave e frizzante
    della cara Majella.

    Orgogliosa,
    ti offri agghindata
    di fiori profumati
    immersa nella splendida villa
    dal dolce odor di tigli.

    Splendida creatura,
    aspetti sull'erba bagnata
    l'aria fresca della sera
    strizzando l'occhio, civettuola,
    ai tuoi corteggiatori.
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      Scritta da: Giorgio De Luca

      La sfida

      Condottiero implacabile,
      impavido difensore dei deboli,
      nel giorno più importante
      ha perso la battaglia della vita.

      L'esuberanza dei suoi vent'anni
      nulla ha potuto
      contro l'inesorabile potenza
      del cavaliere nero.

      L'Invincibile esulta!

      La sfida all'uomo delle tenebre
      continuerà nel Regno dei Vinti,
      laddove un giorno la luce,
      ora spenta,
      illuminerà per sempre
      l'eterna valle.
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        Scritta da: Giorgio De Luca

        A mio fratello

        Amava la luce...
        Ora è lì,
        chiuso tra le fredde mura
        di una gelida stanza.

        I suoi occhi,
        due macchie nere
        sul fondo di un cratere spento.

        Il suo volto,
        una maschera di tristezza
        che copre l'allegria di un tempo.

        La sua vita,
        una pagina stracciata,
        un sogno infranto,
        il malinconico canto di un uccello
        che piange il suo dolore.
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          Scritta da: Giorgio De Luca

          Ti voglio bene mamma

          Nel giardino fiorito
          luccica l'albero della vita.

          Ho voglia di correre fra le tue braccia,
          rivivere giorni di bambino scivolati via
          come acqua del fiume sfociata nel mare
          e sognare, volare.

          Quanto sei bella Mamma!

          Il tuo sorriso scalda
          come un braciere acceso.

          Come petali di rosa profumano i tuoi baci.

          Nel tenero abbraccio ascolto ancora
          la melodia del dolce carillon
          che suonava nel mio cuore.

          Ti voglio bene Mamma.

          Un bene grande così...!
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            Scritta da: Giorgio De Luca

            Al vecchio bosco

            Al vecchio bosco
            incontrai mio fratello.

            S'affacciarono i ricordi,
            cupe e silenziose ombre.

            Chiudemmo gli occhi...

            Ci aggrappammo con forza
            alle onde di emozioni
            calpestando la solitudine,
            resti di vita senza vita.

            Eravamo contenti
            seduti vicino al fiume
            della nostra casa.
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              Scritta da: Giorgio De Luca

              Questa sarà la sua tomba

              Lo aspettavano da tanto tempo!

              Scarafaggi e formiche faranno festa
              attorno al cadavere putrefatto.

              Brinderanno con vino speciale:
              sangue annaffiato.

              Innalzeranno i calici in segno di vittoria,
              trionfo trasformato in lauto banchetto.

              È giunto al capolinea,
              ha paura,
              nessuno avrà pietà!

              Servo dei corrotti,
              un boia gli strapperà il cuore
              per esultare insieme ad essi.

              Questa sarà la sua tomba!
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