Le migliori poesie inserite da Don Juan

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Scritta da: Don Juan
Sto imparando che la serenità
è una conquista da sudare,
che la felicità corre se l'insegui
come vento sulle foglie,
passa e poi va via senza
fermarsi mai.
Sto imparando a scavare
senza fissare mai la superficie,
a non guardare ma sentire
perché felice è chi ha nulla.
Ho imparato che niente al mondo
è più bello degli occhi
di una donna che in grembo
custodisce il segreto di un miracolo,
niente è più bello del sorriso
di chi regala al mondo un nuovo sole.
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    Scritta da: Don Juan
    Una sera d'estate,
    mano nella mano a tracciare passi invisibili
    sotto l'occhio attento della luna,
    dolci baci a suggellare un'amore che sembrava
    sfidare i limiti dell'eternità,
    le tue mani che danzavano su di me
    seguendo il ritmo dell'amore,
    ed i tuoi occhi che brillavano come diamanti.
    Una sera d'estate,
    una notte d'amore che persino
    il cielo e le sue stelle invidiano,
    una sera d'estate che mi affretto
    ad asciugare in una lacrima.
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      Scritta da: Don Juan
      Lacrime d'argento
      sotto un'anima celata,
      petali dorati
      sopra un cuore senza veli.
      Attimi rubati all'eternità,
      vite incrociate per caso,
      storie scritte nel vento,
      storie incise nel tempo.
      Emozioni vissute,
      foto già scattate,
      sorrisi già sprecati.
      Istanti di follia nella vita
      di bimbi ormai cresciuti,
      uomini da un po',
      donne da non molto.
      Viaggi senza senso,
      voli senza rotta,
      sguardi senza orizzonti,
      e solo il coraggio tra le mani.
      Il sole dritto in faccia,
      la paura nelle tasche,
      e una domanda nella testa:
      che ne sarà di noi?
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        Scritta da: Don Juan
        Risorgono echi lontani
        dalle ceneri di un ricordo
        che trova pace nel solco di una lacrima,
        frustano gli occhi
        immagini di giorni vissuti,
        accendono la voglia di respirare
        un'aria dal sapore nuovo.
        Esco a dar fiato ai pensieri,
        e l'aria gela i polmoni,
        scalcio pietre solitarie
        e strappo un fiore dal suo
        angolo di mondo sicuro.
        Ma esiste un angolo sicuro
        quando la minaccia più grande
        è la stessa che ti tiene in vita,
        la stessa che ti da fiato e te lo toglie?
        Esiste un posto tanto lontano
        da sbiadire i ricordi
        e riportare in vita un sorriso
        che non vede luce da troppo ormai?
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          Scritta da: Don Juan
          Nudo tra i ben vestiti
          passeggiavo sulle onde
          di un pensiero violento
          e senza speranza.
          Odiando il cielo
          e bestemmiando in terra
          ho dato fuoco a tutto quel che avevo
          lasciando cenere e disastro
          ovunque posassi piede.
          Fiamme dall'inferno hanno
          bruciato innumerevoli giorni,
          lame nella carne
          straziato indicibili notti,
          violenti spasmi
          scandivano un tempo
          che pareva non finire più.
          Sorge incerto un sole nero
          dietro al fumo di un'anima distrutta,
          il silenzio riempie l'aria
          e sembra avvicinarsi l'ora
          che la pace attecchisca
          nella bruna terra di nessuno.
          Composta domenica 2 agosto 2009
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            Scritta da: Don Juan
            Lo sento dentro quel vecchio
            leone che ancora ruggisce,
            lo sento ancora scuotere
            l'anima ad ogni respiro,
            ringhiare ad ogni colpo schivato,
            reagire d'istinto.
            E sanguina la bocca,
            arde l'inferno nelle gambe,
            ma il cuore urla di rabbia
            e non conta quanto faccia male,
            non esiste catena che possa fermare
            la voglia di non mollare.
            Non ci vado al tappeto,
            non ora, non questo round, non oggi,
            l'ho sussurrato nel vento,
            l'ho promesso a me stesso.
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              Scritta da: Don Juan
              L'odore intenso della strada,
              il rumore cupo della pioggia che batte,
              gli occhi arrossati dal vento,
              le mani fredde nelle tasche,
              il palpitare frenetico e ritmato del cuore
              che spinge per venir fuori ed urlare.
              Poi un'ombra, uno sguardo,
              due semplici, fredde parole
              e poi il buio profondo,
              una caduta libera senza atterraggio,
              un volo negli abissi più neri
              che non conosce fine.
              Un sussulto e riapro gli occhi,
              prendo fiato e respiro lento:
              era un sogno, un brutto sogno
              che ripercorre i sentieri
              di quel maledetto giorno,
              quando calò il sole
              e su di me non nacque più.
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                Scritta da: Don Juan
                C'è della poesia in un'altalena sospesa a mezz'aria,
                c'è poesia in una carezza lenta, in un bacio leggero.
                C'è della poesia nel profumo delicato della pelle,
                c'è poesia negli occhi lucidi di chi ama e non sa dirlo.
                C'è della poesia nel contatto vorace di due amanti
                che ardono nelle fiamme della passione.
                Vive la poesia in ogni angolo di vita,
                fluttua nell'aria aspettando che un rapace poeta
                ne rubi il senso e sporchi un foglio bianco.
                Germoglia nel cuore di chi vive
                con gli occhi di chi nasce ogni giorno,
                è l'appiglio ultimo di chi scivola
                inarrestabile nel vuoto dell'apatia,
                la stella più luminosa nella buia notte
                del viandante smarrito.
                Composta domenica 20 dicembre 2009
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                  Scritta da: Don Juan
                  Col cuore gonfio d'emozione
                  ho provato a scriverti una lettera
                  e così ho rispolverato quel quaderno
                  colorato di fogli profumati
                  e c'ho versato sopra tutto quello che spesso
                  strozzo in gola per paura d'essere banale,
                  per il timore d'iniettarti in una sola dose
                  tutto l'amore che mi scateni dentro.
                  Ho scritto tanto,
                  ho dato voce ad un foglio bianco, poi a due, a tre.
                  Poi l'ho chiusa e sigillata
                  con un bacio ed una lacrima,
                  un giorno te la darò,
                  un giorno molto lontano,
                  quando avremo tempo a sufficienza
                  da rispolverare vecchi ricordi
                  di una vita intera trascorsa insieme,
                  da sederci l'uno accanto all'altro
                  senz'altro da fare che tenerci le mani,
                  stringerci il cuore.
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