Poesie inserite da Bramante

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Scritta da: Bramante

Madonna

Distesa come la duna di un deserto
su lenzuola immacolate come il latte
Dagli abissi del tuo corpo acerbo
carne da ardere per queste mie mani
Ti ammiravo nel silenzio che pungeva
come cicche di sigarette smorzavo ogni respiro
mi bagnavo le labbra con la vista
non potevo resisterti, non volevo
Avrei profanato ogni cancello
per aprire la tua porta, quella porta
Una madonna distesa su pampini di glicini
dalla finestra sentivo odor di pelle nuda
inebriata di calore scivolava sulla seta
Maledetto il mio destino che mi fa sentir bambino
un giglio troppo giovane mi ha preso l'anima
Mi pungo il cuore per non sentir dolore
briciole di sale mi bruciano le ciglia
e spengo il fuoco che arde nel braciere
riempio l'attesa come cera sulle mani
tu batti gli occhi nel silenzio e taci.
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    Scritta da: Bramante

    Se io fossi Dio

    Strapperei dal cielo a grappoli le stelle
    spremere gli acini per berne la vita
    per capire il vero se ancora c'è
    Con la trama della sua luce
    ricamerei una soffice coperta
    per questa fredda umile Terra
    rovesciata, dissodata e poco amata
    Smielerei le api dagli etruschi orci
    addolcendo le menti amare dei folli
    arrivando a rivoltare le pelli dei cammelli
    Spaccherei le noci sui bianchi sagrati
    mettendo a nudo le anime dalle carni
    Solcherei le rughe degli stupidi poeti
    per capire se i pazzi sono loro o chi
    Affonderei le navi di questa nuova era
    per lasciare almeno un solo uomo libero
    di correre nei prati di bianche margherite
    Lascerei per me una pietosa sedia
    per non calpestar le umane lacrime
    che come rugiada fresca ogni mattina
    sempre e sempre cadranno
    ... se io fossi Dio.
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      Scritta da: Bramante
      Non più un burattino
      lasciato in soffitta
      per farti sfogare
      il tuo pungente estro

      sono graffi senza sangue
      che consumano la carne
      piombo nel fossato
      smarrito tra le anse

      sbranato dal dolore
      condannato ad espiare
      un impetuoso fuoco eterno
      d'una morte mai avvenuta.

      Voglio invece deragliare
      nelle altezze rarefatte,
      non sale la puzza del tuo estro,
      precipitare in pieno volo
      smarrirmi nel vorticoso cielo

      padrone del mondo,
      della vita e del piacere
      di volare e di morire
      lontano dal corpo stanco
      di avere sempre preso.
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        Scritta da: Bramante
        Tempo non ce n'è per temperare
        al calar di bruma le radici affrante
        Vorrei di questo mondo una matassa
        e a punto croce rimagliare
        una ad una le anime ricamare
        Sorreggerò le carcasse del passato
        nelle reti riemerse dai fondali
        dall'aspro odor del tempo perso
        Ogni scossa ogni tormento
        lo mangerò come fosse pane
        lascerò gli affanni con le ossa
        agli avvoltoi figli della fame
        È breve il tempo del puparo
        ti lascia al buio nelle angosce
        dove solo il freddo ti riconosce
        Miete anime il canto del silenzio
        sciorinando attende le sue vittime
        sul sagrato immacolato del paradiso
        Il mattino rattrista l'alba che scolora
        mentre il grano con pazienza attende il sole.
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          Scritta da: Bramante

          Viole

          Sul... selciato,
          le consumate scarpe
          calpestano le viole
          mentre da ponente
          il vento prende forma
          e spazza via le impronte,
          dai vicoli cuneiformi del passato
          s'insinua un'acre fumo nero
          che tutti han respirato
          il male invisibile mai amato
          lasciato al sole del sagrato
          Povere viole!
          dove il male respira altro male
          nessuna primavera rinnova più la vita
          nel freddo smarrirà le coordinate
          non s'alzerà al sole più nessuna viola.
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            Scritta da: Bramante
            Per l'ultima volta, solo l'ultima
            fammi pascolare l'anima,
            voglio ritrovare quel diamante
            che mi ha accecato gli occhi
            sfarinandomi il cuore alla radice

            Voglio amarti senza pelle
            sul prato di gigli bianchi come neve
            solcherò ogni vena fino alla gola
            del piacere che di pazzia urla ancora

            Come piuma la bocca s'incollerà
            sul miele impigliato nei sorrisi
            soffocherò quei crepiti di fuoco
            che lento mormora il tuo cuore

            Come un giglio il tuo sorriso
            dal gambo ne staccherò la linfa
            che berrò nelle sconsolate sere
            dei freddi inverni che verranno

            Mi tratterrò un solo istante
            il tempo di penetrare il cuore
            come una spina toccarne il fondo
            e ricamare un giglio alle pareti
            ridarti quel sorriso sterminato
            per farne pane da sfamare.
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              Scritta da: Bramante
              M'inginocchierò ai tuoi piedi, strega,
              zingara magica dagli occhi neri
              scivolosa e misteriosa insinuante
              donna splendida e offuscante
              mi rubi l'anima e la vendi
              barattatrice d'una gitana.
              Orecchini rumorosi e unici
              penzolanti come ciliegie al sole
              bocca fumante al freddo nebbioso.
              Entrerò di notte dalla finestra socchiusa
              ti riconoscerò dal tuo odore unico e pungente
              mani lunghe e affusolate che ruberei
              per avere sempre le tue carezze;
              m'avvicino silente al tuo giaciglio
              al tuo soffice cuscino di vermiglio.
              E sei così bella che più bella non c'è
              e m'incanto a guardarti alla luce d'un lume
              e ti sfioro le labbra con la mia bocca
              mi tufferei fra i tuoi lunghi capelli neri
              ma trattengo lo spirito guerriero
              sei una gitana dura d'aprire
              e soffoco nel languido desiderio
              d'avere la tua pelle alla mia bocca.
              E vorrei volare, danzare, piangere e ridere
              con te respirare un solo respiro.
              La sottana strapparti
              ma ho paura di svegliarti
              e sognando di averti
              m'accontento d'amarti.
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                Scritta da: Bramante
                Voglio amarti adesso
                Prima che le luci spengano
                negli occhi la loro evanescenza
                Prima che l'inquieto fiume trasbordi
                e ammagli del tutto il cuore
                Prima che la pioggia tocchi la sabbia
                e sparisca come spariscono le urla nel deserto
                Prima che ogni lacrima abbia la sua croce.
                Voglio vedere il tuo respiro fermarsi
                Voglio dormirti dentro e sognarti
                Volare sulla tua immacolata pelle
                e sbottonarti l'ultimo pudore
                Fuggire dal mondo e dal suo rumore
                Prima che gli inverni senza luce
                gelino le labbra prima dei baci
                Prima che il vento trovi spifferi in cui fischiare
                e mi distragga dal frumento dei tuoi occhi
                che diventi pane ogni giorno per sfamarmi
                Prima che il mare copra le nostre impronte
                o un gabbiano si stacchi dal tramonto
                o che i gigli diventino vermigli.
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                  Scritta da: Bramante
                  Questa notte spiego le ali e volo,
                  taglio come lama l'ammantata aria
                  che impotente cede senza opporsi.
                  Un'argentea scia illumina la notte
                  e resto sospeso come per incanto.

                  Delicati sbuffi diffondono i respiri
                  violini di poesie sprigionano rime
                  risvegliano angeli dai sonni ancestrali
                  fondono i sogni e illusioni di vita,
                  lamenti di occhi in silenziosi pianti.

                  Volteggio tra nuvole a boccioli
                  come farfalla su petali d'amore
                  in attesa che nevica polvere d'oro
                  moltitudini di silenzi come arcobaleni
                  compongono musiche che nessuno ascolta.

                  Evanescente festa con zampilli di luce
                  sciorinano indissolubili profumi
                  nell'aria come spuma marina
                  leggera sostanza che copre il sogno
                  sprazzi di luce trafiggono le pupille.

                  Ciò che brilla non solo arde,
                  è visione ammagliante dei sogni
                  e prima che l'aurora svergini la notte
                  deraglio e m'areno su sabbie dorate
                  rapito dai suoni dei violini del mare

                  faville senz'anse m'allagano i sogni
                  che notte...!
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