Poesie inserite da Alberto Iess

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Scritta da: Alberto Iess

La nausea

È riprovevole: sprecare il tempo
senza che questo si consumi.
E la stanca memoria, acerrima troia,
sbandata inquilina dell'anima mia,
lebbra e cura di pari passo ingoia:
mormora ch'io abbia perso la via.
Ma io ben ricordo gli spettri diurni,
l'ebrezza di una vita da periferia.
Ed ora diffidate del passo e dell'ora:
L'essere è nulla, ma voi siate ancora!
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    Scritta da: Alberto Iess

    Lo stupro di Aghanaskar

    Veli insozzati dai calici,
    il mantra dello scorpione
    biascicato come supplizio.
    Bugiarda, Aghi, bugiarda.
    La scalinata pel tuo vessillo
    s'è ulcerata al grido di duna,
    e i gradini han abbracciato
    la secchezza della sabbia.
    Ora è tardi: non alla sera,
    non sotto le labbra di Virgo.
    Respira, questi profumi,
    quest'armature, l'ovunque.
    Il povero cigno dibatte
    l'ali appesantite dall'alghe,
    ma invecchia nello stagno
    coi piccoli, pallida tenebra.
    E tu, delle tue ali, che ne farai?
    E tu, madre del tuo rimorso,
    come credi l'abbandonerai?

    Ma la notte è paziente,
    e l'alba spesso temporeggia
    sotto spesse cortine di nubi.
    E l'attesa, tra tutte le funi,
    è la più fragile umana velleità.
    Così, mentre la luna nuova
    è troppo giovane per capire,
    e il sole tarda a rinvenire,
    ci immergiamo con languore
    in una selvatica danza,
    per dipinger col deserto
    la voluttà dell'universo.
    Non c'è pace per noi, Aghi;
    non dopo aver assorbito
    dal cuor leggiadro del vespro,
    gli intimi aromi delle nostre
    essenze. Stanotte spariamo.

    Il poeta è morto,
    la poesia esiliata.
    Figlie dello stupro,
    liriche d'assenzio.
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      Scritta da: Alberto Iess

      Indiana

      Sguardo tagliente, pupille d'ossidiana.
      Fili d'inchiostro su tinta d'indiana.
      Aroma del giorno che mi porti via,
      svegliami presto dalla mia apatia.
      Laggiù c'è il mondo, seguito dall'eternità;
      la strada si stringe, tu aspettami là,
      dove il sole vaneggia col suo pennello:
      aspetta per sempre il mio verso più bello.
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