'Na guccia nun è nenti quannu è sula quannu aspetta ca passa natra guccia p'addivintari ciumi... un ciumi ca parti di lu celu e sciddica cantannu nfina a li radici di la vita
p'addivintari ciuri p'addivintari spica p'addivintari pani
'Na guccia nun è nenti ma è la prima petra di la vita.
Una goccia non è niente quando è sola quando aspetta che passi un'altra goccia per diventare fiume... un fiume che parte dal cielo e scivola cantando fino alle radici della vita
per diventare fiore per diventare spiga per diventare pane
Una goccia non è niente ma è la prima pietra della vita.
Cribbio, Joas 70, sei troppo buono! Come affermi tu, il nostro dialetto siciliano in effetti è una lingua, bella e affascinante, e questo io e tanti altri, che osano accostarsi alla scrittura per una sacra necessità, spontanea e intima, lo sappiamo e lo affermiamo da sempre. Grazie per l'apprezzamento.
Anche se il siciliano varia da paese in paese è sempre una lingua bella e affascinante.
Quando poi è espressa con una bellissima poesia come la tua diventa musica.
Ciao, Anna, ho voluto inserire la traduzione poiché spero e credo di essere letto anche da amici di altre regioni. E' una forma di rispetto anche per chi non comprende tutte le parole o non sa leggere il siciliano. Ciao, Michele.
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