Per le vie oscure di boschi bruni, per mari spumosi e profondi di tanto peregrinar vado. A causa dell'amor veggo innanzi a me cader il tedio e la angustia umana dissolversi. La natura mi abbraccia come rami di vischio e bacche aulenti in questa vita lieve.
Tu mi osservi come estraniata ed io ti confido il mio abbandono a Dio. Disperso nel destino della vita, amaro come acerbi frutti di marzo ora sono, di vinta virtù audace e tu di pallido amor insieme andiamo pellegrini nella vita fuggiasca.
Uniti da un vincolo d'oro, che sfuma nel blu dei monti perpetui, nel cielo dipinto da angeli, giunti erriamo per le vie del dolore, nei terreni ricordi. Smarriti nella moltitudine umana di tutti i tempi, giace un bimbo avvolto in fasce.
La luce bianca di spazi immensi ci conduce al creato a vedere quel che dire non si può. Migliaia di persone, millesimi attimi di ogni vita, raccolti in una cesta. Ed io, stravolto nei sensi, in una spirale di vento vado a cercar riposo, fatto un dì di argilla, nella vita vetusta e breve.
Commenti