Calde, sensuali note di profumi d'oriente, toni speziati e tenui insieme, liberi nell'aria, tra colori di tende di seta e arazzi... traspare quel viso, velato dal lungo, scuro sari che il vento del deserto, arido e secco, stira sulla bruna pelle, decantando del tuo corpo, le forme, sinuose, celestiali, ed i tuoi occhi d'ebano, contrasto e armonia con l'universo intorno, s'io avessi avuto ali ne avrei fatto dono a te, angelo di un paradiso perduto, e ora spiccheremmo il volo; s'io avessi avuto petali di orchidee e passiflora, avrei ornato il tuo capo... ora già manca il velluto delle tue mani, che sinuose volteggiano quando discorri... già manca il tuo corpo, che flessuoso balla tra le musiche dei sitar e degli esraj, angelo del deserto, preziosa perla di giada, ascolta il mio grido lontano, che come una palla di fuoco squarcia il cielo ad occidente, e s'infrange su quella magica sabbia ai tuoi piedi, fra rose del deserto a me distanti, tra orme, che il vento celerà a nuovi, ignari viandanti.
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