Tu che sei cielo e terra, acqua fresca di fonte, vino rosso che la mente inebria e confonde, marchio a fuoco sulla pelle, ferita di una guerra in cui il mio corpo nudo di fronte a te si arrende. Lasciami solcare con la mia nave il tuo bel mare, da libero pirata, fino alle tue sponde, far razzia delle tue preziose gemme, rapirti e portarti via con me, in cerca di nuove terre. Sarai schiava e regina, amante e moglie, compagna di un viaggio ai confini del mondo, non avremo certezze ma speranze, avremo mille partenze e nessun ritorno.
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