Getterò alle ortiche i miei sogni che accattivanti ma fragili si offrivano... Li guarderò disperdersi al vento dell'effimero... lui amante dei desideri raggirante sorrisi...
Getterò alle ortiche i miei sguardi per non intravedere ricordi, e lascerò che la pioggia confonda le mie attese solitarie nell'anima ingrigita...
Getterò alle ortiche le mie parole ormai offuscate da vane remote emozioni... le vedrò mute, senza respiro, dissolversi come nebbia al sole della nulla.
Getterò alle ortiche i miei giorni che colgono ore di abitudini... Li vedrò scivolare indolenti sui sentieri dell'età del mio tempo spogli di echi ridenti e di slanci spensierati... . Getterò, anche la mia malinconia, alle ortiche ma di esse prima mi avvelenerò, ricercandovi per un'ultima volta i miei sogni, i miei sguardi, le mie parole, i miei giorni, la mia sfiancata malinconia, ... li stringerò al cuore fino a sanguinare ancora e ancora più forte e così, un attimo dopo, ... esausta ne morirò.
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