Per la fusione di una massa di acqua allo stato solido è necessario somministrare calore o portarla a una temperatura superiore rispetto alla sua.
Teoricamente semplice. Scientificamente corretto.

Ma per sciogliere il gelo di un cuore come bisogna fare?

Come riportare il sole quando intorno c'è solamente malinconia e quel senso di vuoto e di freddo persistente?
Sono in grado di aiutare?
Sono in grado di riuscire a fare luce sulle tenebre?
Finora, in base alle esperienze non ho ottenuto risultati.
Perché ogni serratura ha la sua chiave.
E per scaldare un cuore ci serve la giusta quantità di calore.
E se non volesse battere? Se gli sforzi fossero inutili?
Forse è lui il solo che può guarirsi. Con la forza di volontà.
O sono io che devo fare qualcosa?
Ma cosa?
Non è sufficiente la mia presenza?
Niente è mai sufficiente.
Si può sempre fare di più.
Non ne vengo a capo.
Non so cosa fare.
Non è poi così facile come sembra rompere quel ghiaccio...

Ci sono passata anche io.
Si chiamerebbe Ipotermia Indotta, scientificamente.
È un gelo costante.
È un vuoto opprimente.
È il non sentire più niente.
È essere distaccati e non avere più la voglia di fare che si aveva un tempo.
È Anestesia Totale.
Ora, per quanto mi riguarda, l'era glaciale è parzialmente passata.
E l'ho superata grazie a un tale che si chiama Tempo e ai suoi compari detti Accettazione, Volontà e Speranza.
E anche a certe presenze positive.
Una presenza vicina è tutto.
Ma se non sai cogliere l'effetto e quello che lei ti dimostra, come pensi di uscire da questo abisso?

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    postato da , il
    Il tempo, l'accettazione di sè, la volontà... toccare il fondo e trovarsi di fronte la morte o la vita e capire che si può scegliere.... ma la scelta è radicale e una volta fatta non si può più tornare indietro. Ogni persona prima o poi conosce questi abissi, ogni persona tocca con mano la malattia ma ogniuno sa già in cuore suo quale sarà la medicina. L'indifferenza,  l'anestesia totale sono sintomi di un'anima che si difende dal dolore, che si involve per non sentire, per non soffrire. Bisogna riabituarsi a sentire a poco a poco, a piccoli sorsi , come quando si insegna ad un bambino a mangiare durante lo svezzamento... se avrai la forza ed il coraggio, ma soprattutto l'amore necessari per fare questo lui ti dovrà la sua vita.... ma forse non ti amerà. Auguri  Moira

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