Il freddo scende profondo nell'anima e non è la neve che fuori fiocca a raffreddarlo.
Sono le tue parole Sono i tuoi comportamenti Sono i tuoi pensieri ormai altrove Sono i tuoi piedi ancora qui ma pronti a partire
Guardo i tuoi occhi neri Accarezzo i tuoi lunghi capelli soffici come seta
I tuoi gesti convulsi mentre sogni incantano il mio sguardo che spia il tuo sonno agitato
I tuoi piedi spuntano dal fondo delle lenzuola e le dita affusolate si muovono come quelle di un musicista mentre accarezza i tasti solleticando il suo pianoforte in una melodia dolce e soffusa
Come dolce e soffusa è la luce ti questo mio triste mattino che ti avvolge calda come a proteggerti, a cullare gl'ultimi minuti in questo tuo sonno agitato
Una valigia imperfetta, disordinata, riposa appoggiata su una sedia Un profumo, una spazzola, una cintura rossa, una camicetta spiegazzata, una maglia, un po' di collant arrotolati in un angolo della valigia quasi nascosti e quelle così minuscole mutandine di pizzo.
Si intravedono sotto la maglia, quei soffici balconcini, impalcature delle tue dolci colline così calde e morbide.
Presto andrai, hai deciso, partire, lasciarmi è il tuo ultimo scopo nulla trattiene la tua volontà di volgere altrove. Neppure questo tempo così gelante che ghiaccia i muri delle case, copre le strade nascondendo le vie e che ha rabbrividito anche il tuo cuore.
Ti guardo per qualche ultimo istante prima del tuo risveglio prima che tu te ne accorga, affinché resti in me una tua ultima immagine, nitida, bella come un dolce ricordo da chiudere in una busta gialla sigillata da una lacrima.
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