Molti i momenti In cui guardandoci attorno Non scorgiam altro che muri.
Barriere Che congiungon La terra inferno Col cielo paradiso
Perché Lassù è vita eterna E quaggiù Meschino connubio Di rinunce e peccato
Perché lassù Veramente saremo, e quaggiù per sempre annasperemo in un mare di dolore o in una valle di lacrime bagnata
Questa è la vita Da sempre tramandata Ma forse mai sperimentata
Non limitar ciò che sei Non dar spazio al tuo ingegno Sfrutta il cuore Che si il tuo motore
Si la punta D'una freccia Ormai scoccata Ma Che dal vento È cullata E ricorda Che In te c'è lo scrigno Del più vero sentimento
È la vela, che se rigonfia della pura essenza può giudar la tua esistenza oltre le onde d'un mar in tempesta, verso le acque calme d'un lago dall'acqua dolce come il miele, il saport vero della vita
Non creder a chi Di dolor vuol parlare Non ascoltar le parole Di chi è nel mezzo d'un ciclone
Donagli le tue, per cercar di rischiarar il cielo e far tornare il sole luce sulla via di chi ancora fatica a spalancar i suoi occhi
Si quell'alito di vento Caldo Che in una fredda giornata d'inverno Da sollievo al viso rattrappito Cosicché rilassandosi Spunti un sorriso Che inevitabilmente Il primo diverrà D'una lunga E si spera Infinita Serie Ragion di felicità Causa di gioia Cristallo che scalfisce La pietra Che veste molti cuori, Al contatto sarà scintilla, al cui seguito sarà vampata d'una fiamma viva che accenderà l'animo di chi dentro se ancora serba ciò che trasforma una tela sbiadita in un opera di beltà infinita l'amore...
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