Dov'è l'acqua chiara che vidi passare sotto il silenzio del placido cielo i sogni che ebbi nelle notti felici l'amore che baci e carezze promise! Tutto vanisce nell'intervallo fra me e me, fugge il tempo affonda passati anni vissuti l'oblio si allungano ragne e fuliggine. Oh sabbia fine che scorri nella clessidra un me finito si consuma tra scorci di albe e di tramonti! Passo, vivo e sparirò senza aver visto tutto seguo il fiume della vita, come chiunque altro immerso mi adatto a sopravvivere anticipa la sonda dello sguardo acuto la mia penombra e nulla posso fare per interrompere il niente incipiente che vedo nel suo candore annerito. Senza luce nella luce, sub umbra, mi accorgo ancora di me tra straniamenti mi distendo addormentandomi vecchio e ansante nella mia ignoranza di sempre.
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