Solitario, in un mattina d'inverno, quando ogni cosa si risveglia, quando tutto torna dal torpore della notte alla frenesia della vita, tu, sulla tua bici, hai lasciato il tuo corpo quaggiù, per volar come vento caldo, in cielo lassù, dissolvendo un po' di te, in ognuno di noi!
Il tuo ultimo colpo di pedale, su per questa vetta che noi tutti chiamiamo vita.
Ora dolce comincia la discesa, stringi i denti, non mollare, noi non lo faremo, prima o poi, come sempre abbiam fatto, ci ritroveremo a valle, per condivider di nuovo, gioia e dolore, fatica e dolce sudore, su per una nuova strada, verso un'altra cima.
Ma fino ad allora, in questi freddi giorni d'un estate capovolta, sentiam giungere ai nostri orecchi, il tuo sorriso, sentiam il nostro cuore riscaldarsi, con il tuo amore, sentiam il nostro animo in festa, con la tua gioia, e noi tutti, sorrideremo, ameremo, saremo gioia assieme a te!
A te, che ci hai fatto esser gioia, felicità, amore, rabbia, rammarico, disperazione, sofferenza, passione, sudore, fatica, rivolgiamo con infinita grazia, il nostro ultimo saluto al tuo corpo silenzioso, integro nella sostanza, ma svuotato nell'essenza,
quel tuo animo, che dirompente si rigetta nel nostro, fondendosi con noi, fondendosi con te!
Non vorrei sbagliare, ma la tua poesia mi fa pensare a Marco Pantani...grandi parole cariche di passione e anche un pò di dolore per la sua scomparsa...
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