Al balcone affacciata aspetto e guardo in lontananza che il fiume dei fari inondi il giorno. E tu, tornavi a casa all'alba ed io rigiravo sorrisi nel fondo di un caffè. Il tuo apparire improvviso portava mani sulle rotonde vanità dei fianchi rassettava la veste, il trucco in fretta braccialetti ai polsi teneri e catene Sentirmi bella al tuo ritorno, amata tra le volute pigre dei capelli da dita frettolose al pettine d'argento.
Sono tutte uguali le albe di Settembre quando il sole pigro trapassa foschie scioglie nubi tra il rosso cupo dei tetti a rianimare nella guazza un'agonia di foglie.
Estate torna, riporta frutta e fiori toglimi quest'ambascia dal cuore, dalle mani strette alla ringhiera da quelle dita che scorrono solchi sul viso e adombrano gli specchi.
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