Scritta da: Roberto Strati

Come un adagio

Fermo, resto in ascolto del mio respiro,
assaporo la leggera brezza del vento estivo,
le dita disegnano gesti quasi per conto loro,
mi guardo in giro per sentirmi vivo.
Serro gli occhi e bimbo mi rivedo,
quando correvo felice a braccia aperte incontro alla vita,
sorridevo gioioso al Tempo e di fermarlo pensando,
di coccole avido e tra mille carezze correvano le dita.
Crescendo di valori e di sentimenti mi son nutrito,
convinto che l'esser presente valesse più d'ogni cosa,
parole, gesti, attenzioni ho ricolmato all'infinito,
gli anni son volati pensando alla Vita come ad una rosa.
Invece gli anni mi hanno regalato tanta amarezza,
la mia voglia d'amare ed il mio sentire ho donato,
nel crogiuolo dei giorni ho immesso la mia purezza,
con il cinismo e l'utilitarismo di tanti mi son scontrato.
D'amore e d'amicizia ho intriso il mio quotidiano,
ma con dolore e tradimenti sono stato ripagato,
volti riverberano ancora quella luce da cui fui abbacinato.
Il mio cuore scandisce il trascorrere delle stagioni,
il pensiero vola verso chi lo ha gettato via a calci,
come carta straccia lo ha strappato distruggendo emozioni,
eppur ancora anela luci d'amore che lo rapiscano dolci.
Una foglia cadendo, dal lieve mio pensare, mi ridesta,
scorgo un bimbo che grida felice contro un cielo grigio,
ma sì, è lo scorrere della Vita che regala e toglie lesta,
pare una musica lieve ma incessante, come un adagio...

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