I criminali muoiono da vecchi con secchi ai piedi sbavanti di peccati. A te, un piede, l'han portato via e ironica hai sorriso al tuo risveglio per il tuo senno dentro la demenza. Pietosi parassiti, facce verdi, Topi nascosti nella tua incerta nave, cominciano a defilarsi addolorati. M'hai insegnato che le pie creanze S'imparano tra un sermone e l'altro. Eretiche, remote stravaganze: dadi che nessuno vuol lanciare perché si perde quello che si perde. Quello che s'ha e non s'è mai sognato Quello negato a te per controparte: Una famiglia e due belle labbra. Una vita che non si può sposare con pie creanze, remote stravaganze e bianchi dadi in un tappeto verde.
Desidero dedicare questi versi a mia zia che si è spenta esattamente un anno fa, per due ragioni: la prima perché è stata una delle rarissime persone che hanno vissuto la propria vita come tale, la seconda per il coraggio di averlo fatto.
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