Ti ho vista dalla vetta del dolore che ora posso darmi da me stesso. Ho visto la morente larva d'un amore dentro il tuo corpo diviso in due martìri. Non puoi più farmi male, solo io posso e sanguino di più. Dovevamo strapparci i petali, a suo tempo, e ben strette tenerci le corolle. Dovevamo evitare di sognarci; non ho dormito più per la paura che ne facessi baratti con penosi orgasmi. Dalla vetta del dolore, sanguinante, ti guardo su un colle mentre mangi avanzi d'un pasto che hai messo in formalina. Piango e t'ascolto come un'eco: "Dovevamo strapparci i petali, a suo tempo, e ben strette tenerci le corolle."
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