Sento le sirene di tanto in tanto, recluso in profondo rifugio segreto, trascorro la gran parte dei miei giorni, la luce di una candela e qualche buon libro ammazzano il tempo infinito.
Una radio trasmette notizie mentre lo sguardo segue le mie orme nella stanza buia.
Il riflesso sullo specchio, il tocco delle campane di città, una pena infinita e una speranza lontana anni luce.
Sento le sirene di tanto in tanto, la paura cresce nei miei occhi, l'intenso suono arresta il mio respiro, il marciare interrotto dei soldati verdi nelle strade è un continuo precipitare nel vuoto.
Non mi resta che pregare, lo faccio di tanto in tanto, quando non riesco a svegliarmi da un brutto sogno.
Sento le sirene di tanto in tanto, come di tanto in tanto osservo la stella di David sul mio braccio.
Piango nel silenzio, il ricordo di mia moglie uccisa nel grigiore dei miei occhi, sale la rabbia al cielo, tento di trovare un po' di giustizia, inseguo invano quel desiderio fiorito nel cuore, il nostro sogno di famiglia è divenuta una lontana stella nel cielo.
Sento le sirene di tanto in tanto, l'aria è infetta da rancore e noi esule anime costrette a fuggire per continuare a vivere nella terra del genocidio, abbiamo mollato, il coraggio ci è mancato.
Sento il mio destino marciare nel campo della morte, sento il vento soffiare così forte, che penso d'esser divenuto già polvere.
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