Rifletto, mi affanno e mi domando Agli argini del burrone, in bilico, tremando Come mai vedo l'essenza che sta svanendo Consento agli stimoli di ingabbiarsi gelando In un carcere di paure la pena stanno scontando
Vaneggio con la mente mentre il caos sta esplodendo Penso alla mia musa, al mio intelletto Ora mai è tanto che di pan e acqua si stan cibando E ora di evadere da questo destino maledetto È ora di dar luce e potenza alle parole scappando Dall'ansia carceriera che tirannica mi ha stretto Ai polsi manette che soffocano ogni mio vero comando.
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