Per favore, tacete, non ho orecchie per angeli e demoni, soffro gli odori di incensi, il fumo di candele votive, prediche, sermoni, litanie. Non parlatemi di castighi eterni, di luminosi, accecanti futuri, non datemi gratuiti sensi di colpa: non sento alcun bisogno di espiare per esser venuto al mondo e vissuto sempre cercando il meglio. Son sereno così. Io l'assoluto non ho bisogno di cercarlo in cielo, in feticci trafitti da penose spade, in petti squarciati e sanguinanti. Pura energia, lo vedo attorno a me, nel sole, nella luna e nelle stelle, lo riconosco nella rigenerante primavera, nei colori dei fiori, nella fecondità dei campi, nella forza del mare e nel turbinar del vento, nell'ordinato alternarsi delle stagioni e nel costante rinnovarsi della vita; lo riconosco in te, madre natura, che dal tuo seno ci hai estratto e nel tuo seno ci disperderai.
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