Contorti, sofferenti i miei pensieri ballano tetre danze nella mente sconvolta da antico dolore; gelido il sorriso sulle mie labbra, forzato, quasi un ghigno beffardo, mistificazione di gioia, paravento di un'amarezza che tutto mi pervade e che stroncarmi mi vuole. Arduo è vincere la voglia di cedere, di arrendersi senza un grido, un lamento, dicendo solo: basta... hai vinto! Poi l'abbandono cede alla speranza, alla rabbiosa riscossa, al sano orgoglio: rispetto mi devo, risorgere occorre, ridestarsi dal torpore! Ed anche se a denti stretti e nascondendo le lacrime, mi ridipingo un sorriso sulla faccia e riprendo a recitar la mia commedia.
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