La spiaggia ormai è deserta; a piedi nudi amo passeggiare sulla battigia, là dove l'onda increspandosi e con amorevole sussurro viene a baciar la riva, lasciando in dono qualche conchiglia, un gonfio legnetto, delle alghe strappate chissà a quale scoglio.
Affonda il mio piede nel bagnato arenile, un'onda s'affretta a richiuder la ferita, in un baleno scompare la mia orma ed il geloso mar torna a giocare.
Ora il sole già basso all'orizzonte, il suo purpureo saluto manda al cielo ed il mare sembra col suo perenne moto voler essere culla al suo dormire ed acquieta le onde e fa più dolce il canto. Più tardi, l'abbraccio della candida luna lo troverà già calmo e le stelle stupite lo scintillio del pelago godranno.
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