Arroccato nel cuore, alte e solide mura avrà innalzato la tua paura attorno a quelle che crederai le tue certezze;
Fermerai il graffiare dell'insensato vento ma il tuo invalicabile scudo limiterà anche i semi nuovi;
Il vento troverà muro il muro combatterà vento e il tuo cuore resterà nel suo tormento a ribollir nelle acque stagnanti dove solo il riconsiderare antiche conquiste farà vibrar in superficie le acque ma non ne scuoterà i torbidi abissi;
Riconsidererai alla luce della tua fioca candela e nella penombra della tua comprensione non scorgerai il cielo acceso al di là del tuo muro, che busserà con mani di vento alla tua porta chiusa.
Riconsidererai, sempre e solo bevendo dalle tue torbide acque;
Abbatta le mura l'arroccato nel cuore e faccia transumar i venti dal fuori al dentro e dal dentro al fuori.
Sacra è l'icona dipinta dalla sua mano ma se occhio non coglie l'arcobaleno da quali colori avrà allora attinto le sue tinte.
Abbatta le mura l'arroccato nel cuore e respiri il vento del vivere il suo graffio spinoso altro non è che il guanto della carezzevole comprensione.
Hai una magnifica capacità di espressione. Mi hai fatto piangere leggendo queste righe.
Vorrei possedere una piccola dose di questa tua capacità. Veramente bella.
Spesso penso che chi si arroca dietro il muro delle sue certezze lascia scappare via un vento che può contenere buoni semi, quei semi che potrebbero essere i più bei tesori della vita.
La complessità di questo tuo scritto richiederebbe un commento lunghissimo.
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