Ora a fine corsa mi rendo conto del molto che ho avuto. Del tanto non avuto. Conto le mie fortune, fra queste: i figli avuti. Questo già mi ripaga per il "quel" non avuto. So che molto ho fatto, molto avrei potuto fare. Ho lottato con forza per il mio credere giusto. Nel lottare a volte ho sbagliato. Non conto neppure gli sbagli fatti, non serve. Ma credendo nel mio fare; con caparbietà e determinazione sono andata avanti. Ora a fine corsa raccolgo i frutti di ciò che è stato, del mio dare e avere, del mio combattere e lasciar perdere. Alcuni mal ripagati, alcuni strapagati. Non ci sono state vincite eclatanti, né sconfitte micidiali. Una sola cosa è certa: è andata come è andata. Ma guardando i miei figli comprendo di essere stata. Una donna fortunata.
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