Viveva con il vento ascoltando nenie antiche sotto palme del tempo. Camminava con la pioggia: un pezzo di pane con farina di banane e un ritornello nato fra la gente. Dormiva sotto le stelle con le croci del sud negli occhi e una canzone nata guardando i bufali masticare la notte. Sognava con l'aurora nei forti tramonti col rosso del cuore e il bianco della morte. Era mezzo cieco sotto il sole zambesiano con la musica nelle vene e un cristo nelle mani. Non so più niente resta solo il suo nome perduto nei ricordi. Sulla sua tomba rumori di tamburi e una musica senza ritorno.
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