Per te musica è solo silenzio. Per questo passeggiate solitarie. Per questo il sipario nero del cielo alzato ad offuscare la visione del pubblico solare, per questo solamente il silenzio, vuol dire che nessuno può inventarlo lo strumento da cui può scaturire nell'eternità. Il silenzio diventa musicista e ti utilizza come suo strumento. E la strada è spartito ed è teatro. E il corpo penna ed esecuzione. E i passi note e mimica che interpreta. E l'ombra che continua come una eco è una clemenza per chi resta indietro, incluso te stesso se poi ti volti. Non sai nemmeno se il vento è un applauso. Non sai di quante mani. Se sia una sola oppure si giochino a confondersi fino a finire nell'innumerevole. Tu giochi, e ormai lo sai, e al tuo ritorno, al tuo rientro in casa dal portone è terminata la vita dell'opera. E se si cerca il cadavere è che tu non sei, non sai, non puoi sapere. Un attimo brevissimo immortale che hai consumato e gettato nel cesto indifferenziato di un lungo oblio.
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