Se è vuoto e solitudine, se nelle tane delle proprie camere, non c'è cooperazione, a chi consegna la briciola di pane del mio corpo, la formica dell'ombra? Vaga per il deserto della strada, il suo carbone ritenuto folle, persegue la mia fiamma, ostinatissima come volesse vivere nel per sempre di ogni istante in più, trova soltanto il vento ch'è fraterno, parete che s'aggiorna e che s'abbatte per sé stessa, per lasciarlo passare, e alle sue spalle sembra continuare l'immotivato – in apparenza – pianto.
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