Non dimentico i soffici pomeriggi di marzo e quelli d'ottobre con lo stesso tiepido sole a scriver pagine di ricordi tra le braccia polverose del tempo che, inesorabilmente, lascia orme sul sentiero finito che "loro" chiamano vita. E chiudo gli occhi col viso rivolto al cielo... magie colorate d'abbracci e sorrisi danzano nella mia mente. E poi visi, voci e rumori antichi, tanto lontani nel tempo, quanto dolci alla memoria. Un brivido mi attraversa, stilettata a spaccar l'anima in due. Stanze vuote, silenzio, aria gelida. Anche le statue hanno smesso di muoversi ora che il vento non sussurra più il tuo nome.
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