Sospiriamo l’attesa stagione di primavera con fiori di margherite aperti dal sole dove le api si posano biricchine in cerca di nettare senza spine. Le corolle bianche tremolano nell’aria il vento le accarezza come un volto di una fanciulla che sogna una corona di fiori poggiata da un cuore amico sui suoi capelli d’oro.
Sbocciano fiori dai mille colori in questi mesi ricchi di stupore dove i colori formano tavolozze strane di pittori venuti da terre lontane. Le nuvole giocano nel cielo chiaro mentre iI vento le spinge e lacera su piste bianche rumorose di aerei da caccia che squarciano il cielo e quando li senti sono già lontani.
Così succede anche con i nostri giorni che sfrecciano veloci nel tempo chiuso nel pugno dei nostri ricordi. Siamo in cerca di un calendario che si fermi con noi a meditare.
Tempus fugit come le stazioni dove i treni sfrecciano senza fermarsi. Non abbiamo nemmeno il tempo per leggere il nome della stazione perché la gioventù è passata e la vecchiaia è arrivata.
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