Starnazza dolce il core: evviva, evviva, il toro muore. Profilar cantando la ruggiada di una sera colta di impaccio: splende vinta su la contrada la madre di Ebro: tace. Viaggi sola nella valle romita, solitudine piangi tu che sei or in vita? Cade il cico per la Decórdoba lama, bagnasti il piè all'infedel Alambra che dei Mori fu fòrte. Infin da Roma avesti elogio, e tornò il vanto del erodotea corte e iniziò il viver grande: che sorte non frena terra e acqua non serra.
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