Disteso su un letto di erba di un prato stanco d'esser calpestato miro il vuoto puntuto di bianco che mi si presta dinnanzi. E con segmenti immaginari traccio lacrime d'amore. Mi chiedo se ne abbia davvero mai versate nella mia vita, lacrime... o solo capricci di un bimbo che ha fame? Se ne abbia versate abbastanza, troppe o troppo poche per l'amore che ho passato, che mi ha trafitto? Passo il tempo a centellinarle per racchiuderle in un'ampolla e dimenticarle dentro un vecchio cassetto.
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