Nulla vi è più d'un pallido ristagnare, di ermeneutiche selvagge e incompiute, di gestualità scomposte malferme ancelle. Lacera questo vano, magniloquente issarsi sulla vetta sempiternamente sfuocata della carezza della verità. L'intimo gorgoglio di un silenzio primitivo, palestra è orfana di carceranti dimensioni di una scienza scapestrata e complice. Orrido è lo scenario di fogli da torturare Con falangi di immeditata poesia, da pensieri mercenari allattata. Vola traditrice l'epistemologia disiata Solo il nulla irriverente s'offre A spiegare il nulla Ed escatologie fslsamente indomite sbeffeggia. No, più non ruggisce la purezza dell'esistere ad arcani ruscelli di incompiutezza avvinta.
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