Il pomeriggio ha chiuso gli occhi alla luce rifugiandosi in grotte nascoste sottoterra dove le voci umane non hanno un volto ma solo grida perdute dietro ombre morte.
I miei passi perduti su foglie cadute a terra risuscitano suoni di alberi verdi e di giganti succhiando delle voci celesti e umori terrestri che il vento trascina in nere caverne celesti.
I pomeriggi pieni di chiasso e senza sole strisciano come i serpenti senza vigore: le lunghe ore si riempiono di odio e rancore perché il giorno va morendo senza amore.
Dobbiamo scuotere le poche nuvole del cielo per far cadere la pioggia e dei sublimi pensieri. Un buon pomeriggio ci richiama alla dolce culla con una mamma buona che sorride e ci trastulla.
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