Quando l'aureo disco del giorno più non vedrò apparire all'orizzonte e nel mio cielo non vi saranno stelle, quando più non mi giungerà il suono vario dell'onda o gridìo di voci, tacerà per sempre questo mio cuore ma fino ad allora, ancor vi parli la tortura di questa passione, che voi, brama prediletta, con indifferenza, appena ascoltate! Quando dal vuoto imprigionato a voi libera ripenso, in alto vanno le mie inumidite orbite; alle illusioni, promesse strappo perché nel vostro petto cavo un posto sicuro io trovi. Se sapeste nel chiaro guardare, vedreste i miei occhi scuri fissarvi senza tregua; se dai vostri pensieri non escluso, meno penoso sarebbe il ritmo scandito dal mio dimesso andare. È da troppo tempo che guardo le pieghe della vostra bocca senza baciarle; voi non sapete che mi chinerei, fino a spezzarmi, per raccogliere, come primizia, un sorriso, da voi lasciato cadere! Non ponete altri sgambetti a questo cuore che inciampa sulle crespe del vostro animo gelato. Udienza accordate ad un amor che non s'affioca e arrestate la dolce tortura che perpetrate! Guardatemi come la prima volta: un rossore, vi ritornerà dal mio volto.
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