Il freddo uccide nel muto silenzio l'ultima allegria sgorgata da bicchieri di vino e varie bottiglie di birra. In quel gasthouse di un paesino di verde montagna l'emigrante si giocava a carte il poco salario di ieri sperando di riempire con il gioco le tasche di domani.
A mezzanotte in mezzo al grigio fumo delle sigarette trasformava, con il gioco, le speranze in pura illusione, i sogni vissuti durante il lavoro del giorno troppo duro svanivano di notte con bottiglie vuote e donne nude. È stata terribilmente crudele emigrare da analfabeti!
Le mani callose e gli occhi spenti carezzavano il paese lasciato alle spalle con ferite di guerra e cuori a terra. La sigaretta si consumava lentamente nella bocca chiusa, le mani incrociate sotto il peso ardente della sua testa mentre il cuore batteva forte per dirgli che non era morto.
In terra straniera piena di freddo, neve, pioggia e silenzi trascorrevano i mesi, gli anni e le amarezze di un tempo. Molti si perdettero, ma molti altri realizzarono il loro sogno ritornando al paese del sole per costruire la sua casetta dove risuscitarono i sogni, l'amore e le umane carezze.
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