I miei sogni rotti li guardo in un salvadanaio sperando che un giorno mi portino lontano su isole bianche dove la neve è fuoco ardente mentre il fuoco è una neve che risplende.
Il mio viaggio iniziò una notte sotto una luna con una faccia rossa e due stelle come occhi. Sfilavano marionette con maschere colorate: erano uomini nani o animali addomesticati?
Gli occhi non fissavano il niente, solo colori, suoni, figure mute e animali molto strani. Alcuni per piedi avevano fucili e corte spade altri alzavano con tenaglie colombe senza ali.
Dal cielo cadevano piume e nuvole bianche mentre i vecchi le raccoglievano nelle mani da dove fuoriusciva una luce rosso sangue formando statue giganti in attesa del domani.
Eravamo pochi gli uomini nudi e sorridenti alcune donne spiavano tra salici piangenti. All'improvviso udimmo un rumore di vetri la lampada di cristallo si trasformò in uccello.
Lontano avanzava correndo un cavallo bianco nitrendo come un grido di una donna in parto. Si fermò guardando fisso l'orizzonte sporco mentre lentamente sbocciava una rosa rossa.
Apparve sulla scena una donna nera con un figlio lo prese un uomo anziano e l'offrì alla luna piena mentre lontano un cane randagio fiutava un osso che camminava svelto su uno scenario rotto.
Forse quella notte si era aperto da solo il mio sipario trasformandomi in una marionetta mossa con le mani. So solo che di giorno viviamo pensando al domani mentre di notte giochiamo soli a essere immortali.
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