Non posso toccarla, ma la respiro. È indomabile quando sale troppo stanca quando molla. Si arenò dentro me, poi si disperse nella mente, col brivido dolente. Non si attenua, non si distrugge, solo il veleno la contiene, solo il veleno la offende e la difende. Rallentare il pensiero, restringere la riflessione è l'unica mediazione, ma mai soluzione. Cento immagini ci accalcano nel pensiero, centomila immagini seguono, poi la pace. Non posso toccarla, ma la respiro. Mai doma torna alla carica solo il veleno la contiene rallentando gli spasmi, il furto dei timori, si arenò dentro, trovò rifugio nella confusione ancora si sdoppia e non provo emozione. Malattia, avverbio strambo chi ti non teme, di chi sa di dover lottare per poter ancora ricordare. Non posso toccarla, ma posso condurla finché mi vorrà alla guida, finché manterrà i patti.
Commenti