Forse non cerco più il tepore della nostra terra ma anfore che versino del balsamo sulle mani, stupore di meraviglia che torturi il grigio silenzio che asciughi le lacrime di bimbi che hanno fame.
Così andrò in cerca delle ore perdute del giorno che trovo appese al ferro spinato del mio giardino in attesa di riempirle di un messaggio di allegria per non sentire le grida dei morti in fondo al mare.
Forse non capisco più la storia che stiamo vivendo in questi giorni pieni di morti assurde senza pietà, di stragi che uccidono con il grido di un falso dio credendo di costruire un nuovo mondo di libertà.
Oggi abbiamo dimenticato di pregare in ginocchio di intuire il pianto senza lacrime di uomini poveri. Tutti scappiamo come cavalli bardati di schiocchi rintanandoci in case buie sotto un cielo senza rimorsi.
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