Pioveva su lenta melodia di fisarmonica. Ascoltavo un ricordo chiuso in un angolo del mio paese, circondato da monti e torrenti dove la pagnotta di pane nel forno a legna profumava la strada dopo la grande guerra.
La vita giornaliera era racchiusa nella mano giocando con cerchioni di vecchie biciclette o con un filo di ginestra prendendo lucertole. Allora il tempo non si leggeva sull'orologio ma sull'ombra dei muri dei vicoli stretti.
Lo stridere di una saracinesca arrugginita era la sveglia di ogni mattino insieme al gallo che dal pollaio cantava il nuovo inno della vita. Il giorno del paese mi sembrava sempre lo stesso quando da bambino si giocava con soldi vecchi.
La pioggia continuava a picchiettare sulle tegole rosse della casetta con lunghe scale di pietra dove si giocava con tappi di bottiglie di birre ascoltando i vecchi raccontare storie di guerra.
I ricordi sono fermi sulla lenta ombra della sera che una melodia di fisarmonica metteva a tacere.
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