Le isole umane le portiamo negli occhi quando gli uomini stendono la mano per chiedere lo spicciolo del giorno. Abbiamo forse gettato le maschere di ieri lungo il marciapiede che altri hanno eretto con i soldi del benessere a singhiozzi?
Siamo sempre i soliti farabutti di ieri con leggi meschine per affondare gli altri mangiando latte e miele di terre lontane. Così passano gli anni stendendo la mano mentre tanto veleno rovina il raccolto. La gente perbene allarga la sua cinghia dimenticando quelli che masticano fame.
Abbiamo perduto la gioia della primavera leggendo i volti tristi del popolo di oggi. Eppure è nato da tempo il mondo di domani da una donna-madre con un solo figlio. Il nuovo calendario senza Dio ha molte feste nel nuovo museo dell'uomo senza testa.
Le isole umane le portiamo negli occhi, nelle mani odoriamo il sapore di sale. I bambini sognano di avere una famiglia insieme a questa terra senza pene e guai. Il nostro cuore è il nuovo mondo di domani ricco di sogni che dobbiamo ancora realizzare.
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