Dopo tanti giorni vissuti nel paese coltivando allegria, lavoro e tristezza con radici umane ho incontrato nell'album dei ricordi la speranza nel mio piccolo fiorito giardino dell'infanzia.
Non so se era mio quel grido nascosto nel bosco che cresceva sotto le foglie insieme ai funghi. Ricordo che mi nascondevo dietro lo specchio quando la gente fingeva di essere onesta.
Per i vecchi erano tempi arrugginiti nella memoria: guerra, dolore, allegria e molte parole non dette. Per me era un'infanzia di lavoro e poca tenerezza ricca di visioni su distese immense di grandi foreste.
Dopo molti anni ritorno indietro su strade di montagna con negli occhi vigneti, ulivi, palme e facce meste. Da anziano leggendo il libro del mio vissuto calendario mi ritrovo un uomo con barba e testa abbastanza calva.
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