Ho sentito il respiro del mio giorno sostenermi su burroni di montagna ricoprendo le carni di un fanciullo quando di notte cullavo la speranza.
Ho camminato su orli di precipizi cercando legna per un focolare. Le mie mani mantenevano il cielo gli occhi contemplavano il miracolo.
Da piccolo giocavo con la mia ombra imitando un povero spaventapasseri mentre una gazza giocando ai suoi piedi chiedeva permesso di beccare un seme.
Ho tentato rileggere questi miei ricordi seduto sul maturo silenzio della valle ma già batteva il cuore della sera senza il mio amico spaventapasseri.
Sono rimasto solo con il peso degli anni con le mani sporche del sudore del giorno, gli occhi azzurri nella tenue lontananza, una lacrima salutando l'amica montagna.
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